Iscritto al Partito Socialista Italiano e poi al Partito Comunista Italiano.
Il 2.12.1918 venne arrestato e condannato a 2 anni per diserzione dallʼesercito.
Dal 1920 al 1922, quando fu costretto dai fascisti a rassegnare le dimissioni con lʼintera giunta, ricoprì la carica di assessore comunale.
Arrestato il 21.9.1921, perché accusato di fare parte degli Arditi del popolo, fu prosciolto in istruttoria e liberato il 27.1.1922.
Il 28.4.1930 venne arrestato perché accusato di avere esposto in pubblico una bandiera rossa.
Non fu condannato, ma diffidato.
Il 25.2.1941 nella sua pratica venne annotato: «Non ha fornito finora alcuna prova sicura e concreta di ravvedimento. vigilato».